La storia


Come spesso accade, a seguito di un fatto contingente scaturisce una esigenza di rappresentanza che, seppure presente, non era mai riuscita a manifestarsi; così è stato per la nascita dell’Associazione “Il Madiere”.
Quando, nel gennaio del 2002, uscirono le prime indiscrezioni sul Piano Regolatore del Porto che stava per essere approvato dal Ministero dei Trasporti, capimmo subito che per il diporto non sarebbe stata una vita facile.
Si prevedeva infatti la costruzione di una nuova darsena turistica dove sarebbe stato trasferito il diporto per fare spazio ad uno scalo di tipo commerciale; dove oggi ci sono i nostri pontili avrebbe dovuto essere realizzato un nuovo banchinamento che avrebbe ridotto in modo importante lo specchio acqueo, avanzando per parecchie decine di metri verso il centro del porto.
Da questa minaccia è nata l’idea di costituire una associazione che potesse difendere non solo le buone ragioni del diporto civitanovese ma, in definitiva, anche quelle della nostra città; uno scalo per il traffico commerciale avrebbe mortificato la vocazione naturale del nostro porto che è essenzialmente orientato alla pesca ed al diporto.
Dopo una prima fase in cui l’iniziativa è stata assunta da un comitato provvisorio, il 14.5.2002 si riunì l’assemblea costituente che dette vita all’associazione “Il Madiere”.
Da allora molta strada è stata fatta. Il diporto, da “ospite tollerato” in un porto destinato principalmente alla pesca è diventato una realtà viva, che rappresenta una risorsa importante per l’intera città.
Abbiamo stabilito un buon rapporto con le associazioni dei pescatori con i quali si è stretta una alleanza basata sul reciproco riconoscimento (vedi appendice) e sul fatto che nel nostro porto c’è posto per tutti, ciascuno nella propria zona: il diporto a nord, (in quella parte della darsena delimitata della linea immaginaria che congiunge lo scalo di alaggio adiacente al cantiere Anconetani ed il vecchio molo martello) ed i pescatori a sud.
Forti di questa intesa Il Madiere e le associazioni della pesca hanno avviato un confronto con le istituzioni che nel 2007 si è concretizzato in un documento di intenti sottoscritto dal Sindaco di Civitanova Mobili (vedi appendice), nel quale viene riconosciuta senza ambiguità la natura peschereccia e diportistica del nostro porto e vengono sostanzialmente accolte una serie di richieste unitariamente presente.
Alla fine del 2008 anche la Regione Marche ha riconosciuto l’importante ruolo del diporto civitanovese accogliendo la richiesta pressante che in questi anni gli abbiamo rivolto e prevedendo una forte espansione dei posti barca che nel Piano dei Porti marchigiani assegna a Civitanova 1000 attracchi rispetto agli attuali 450.
Naturalmente molto resta ancora da fare ma l’impegno dell’associazione con il sostegno dei diportisti di Civitanova, saprà far valere le ragioni di un settore che, oltre ad essere svago e scuola di vita, è una risorsa dell’intera città.


Appendice:

DOCUMENTO UNITARIO SOTTOSCRITTO DALLE ASSOCIAZIONI
DELLA PESCA E DEL DIPORTO CIVITANOVESE IL 17.3.2007
(Con questo documento i pescatori ed i diportisti, per la prima volta, stabiliscono
una strategia comune nel porto di Civitanova)

COOP “CASA DEL PESCATORE”
COOP “PICCOLA PESCA”
UNIONE DIPORTISTICA CIVITANOVESE “IL MADIERE”

“Il porto di Civitanova rappresenta da sempre una risorsa rilevante per la nostra città la cui importanza, però, è stata spesso ampiamente sottovalutata; in una città a prevalente vocazione industriale il porto non è mai entrato in una strategia di sviluppo del nostro territorio.
Basti ricordare che il vecchio Piano regolatore, risalente agli anni 60, è stato adeguato solo alla fine del 2005 e l’assenza di un valido strumento urbanistico ha impedito fino ad oggi l’ammodernamento della nostra darsena; il problema della sicurezza rimane tuttora irrisolto, l’insabbiamento del bacino e dell’imboccatura rappresentano un ulteriore pericolo, la dotazione infrastrutturale è minima, i servizi largamente carenti.
Il rapido cambiamento che interessa il tessuto socio economico di Civitanova, baricentro di un’area ben più vasta del territorio comunale, ripropone con urgenza la necessità di inserire il nostro porto in un progetto di sviluppo più complessivo che abbia ricadute positive dal punto di vista produttivo, turistico e commerciale; lo straordinario vantaggio rappresentato dalla localizzazione della struttura rispetto al centro cittadino siamo certi possa rappresentare il punto di forza dal quale partire per questo rilancio.

Muovendo da queste considerazioni avanziamo serie di proposte che, oltre a rispondere a precise esigenze della marineria della pesca e del diporto, riteniamo possano essere un nostro contributo alla crescita della città.

Il rilancio del porto di Civitanova e legato a due azioni fondamentali:

1. la valorizzazione della sua tradizionale vocazione orientata alla pesca ed al diporto;
2. la modernizzazione della struttura portuale e dei servizi necessari a questi settori.
Sul primo aspetto il piano regolatore di recente approvazione mantiene una ambiguità che rischia di essere un freno al rilancio della nostra darsena; la previsione di utilizzare il nostro scalo anche per il traffico commerciale di merci e passeggeri, oltre che essere abbastanza improbabile date le sue caratteristiche, pregiudicherebbe infatti in modo grave la agibilità del porto, la fruibilità degli spazi, senza contare la congestione che un simile traffico rappresenterebbe per l’intera la città.
Riteniamo che la rivalutazione della vocazione naturale del nostro porto e l’attuale ripartizione dello spazio acqueo tra il settore della pesca a sud e del diporto a nord (delimitati da una linea immaginaria che va dallo scalo di alaggio presso il cantiere Anconetani alla punta del martello) risponda alle esigenze minime della marineria civitanovese; la costruzione della nuova darsena turistica dovrà rappresentare una integrazione rispetto alle disponibilità attuali, rispondendo in particolare alla forte domanda di nuovi ormeggi ed alle esigenze degli scafi più grandi che nello specchio acqueo attuale non trovano una collocazione.
In questa direzione si rende necessario un chiaro pronunciamento del Comune di Civitanova e della Regione Marche che devono prevedere questo sviluppo nella pianificazione regionale dei porti, in corso di realizzazione da parte dell’apposito ufficio.

Per quanto riguarda il secondo aspetto la questione più importante è rappresentata dalla sicurezza: è urgente il completamento delle opere di protezione dell’imboccatura che devono avere un carattere di priorità rispetto a tutte le altre. Anche il banchinamento dovrà essere successivo alla messa in sicurezza del bacino (per evitare pericolosi effetti del moto ondoso di riflesso); riteniamo inoltre necessaria la modifica della la linea di banchinamento prevista dal Piano che riduce in modo eccessivo lo specchio acqueo, prevedendo un suo arretramento fino alla attuale linea di riva.
Altrettanto urgente è la manutenzione del fondale per una riduzione dell’insabbiamento che costituisce un serio pericolo per gli scafi più grandi.

I servizi sono un altro capitolo fondamentale per lo sviluppo del nostro porto; le attuali strutture sono il risultato di uno sviluppo spontaneo che non risponde in modo adeguato alle esigenze della pesca e del diporto sia in termini qualitativi che di costo. Riteniamo che un contributo importante e diretto possa venire dalle nostre associazioni che possono gestire in proprio una parte dei servizi; in questa prospettiva è indispensabile che il Comune metta al più presto a disposizione delle organizzazioni dei pescatori e dei dipartisti aree demaniali da utilizzare per l’autogestione dei servizi.

Sulla base delle considerazioni esposte i direttivi ritengono necessario l’avvio di un confronto tra le istituzioni civitanovesi e le associazioni di categoria affinché, in tempi brevi, vengano individuate le priorità che dovranno ispirare le scelte tecniche e gli atti amministrativi necessari al rilancio del nostro porto.

Civitanova li 17/3/2007

Coop “Casa del Pescatore”
Coop “Piccola Pesca”
Unione Diportistica Civitanovese “Il Madiere”

DOCUMENTO SOTTOSCRITTO DAL CANDIDATO SINDACO MOBILI E DALLE
ASSOCIAZIONI DELLA PESCA E DEL DIPORTO CIVITANOVESE IL 28.4.2007
(Con questo documento il futuro sindaco condivide le pricipali richieste delle
associazioni e si impegna in modo formale a tradurle in pratica nel caso venga eletto)